“La spatola, più raramente il pennello, trasforma l’idea in figura.
Campiture di colore denso,
quasi commestibile, steso sulla faesite o sulla tela, danno alla figura o al paesaggio
la consistenza materiale alla quale Paolo Petrucci affida il farsi delle sue visioni.
Questa la “materia”del pittore (che trae insegnamento dal suo essere anche regista) uomo e artista fieramente contro corrente, figurativo, in una stagione di astrattismo ad ogni costo.”
– Ruggero Martines, 2007